Il Cavallo Bianco di Uffington

hero-uffington-white-horse2-34de94b1Il Cavallo Bianco di Uffington è una figura preistorica molto stilizzata, tracciata sul pendio di una collina lunga 114 metri e alta 34 e incisa sulla superficie del suolo con solchi nel terreno profondi un metro fino a rivelare il gesso bianco sottostante.

Il geoglifo si trova sul pendio della White Horse Hill in Inghilterra, mezzo miglio a sud del villaggio di Uffington, Oxfordshire (prima Berkshire).

La collina fa parte del rilievo collinare di Berkshire Downs e domina la Vale of White Horse a nord. La migliore vista del cavallo si ottiene direttamente dall’altro lato della valle, specialmente intorno ai villaggi di Great Coxwell, Longcot e Fernhama una distanza di venti miglia, dalla cima di Dragon Hill ma la migliore è a tre/quattro miglia. Il sito è di proprietà del National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty, che lo gestisce.

È stato dimostrato che la figura del Cavallo Bianco di Uffington  risale a 3.000 anni fa, all’Età del bronzo, utilizzando il metodo della luminescenza ottica stimolata, in seguito a esami archeologici condotti nel 1994. Questi studi hanno indicato tre date comprese tra il 1400 e il 600 a.C. Fino a tempi recenti si pensava risalisse all’Età del ferro. Ma una nuova tecnica di datazione fondata sulla stimolazione ottica, in grado di rilevare quanto a lungo un reperto sia rimasto celato alla luce del sole, ha indicato che il gesso è stato interrato all’epoca citata prima. Sono state trovate delle monete dell’Età del ferro che recano l’immagine del Cavallo Bianco di Uffington White Horse, facendo così scartare altre teorie secondo cui la figura sarebbe stata creata nell’Alto medioevo.

Il cavallo è la sola figura di gesso nel Regno Unito che in genere gli scienziati accettano come veramente “preistorico”.

Si dice che la figura del cavallo bianco di Uffington rappresenti il drago ucciso da San Giorgio nella zona di Dragon Hill, che trasportato sulla collina da due gemelli, vi avrebbe lasciato un’impronta con il passare del tempo, impedendo di far ricrescere l’erba.

La leggenda più antica è quella che riconosce nella figura una rappresentazione della dea celtica Epona, dalla forma non umana ma di cavallo, veniva adorata per i suoi poteri relativi alla fertilità, alla guarigione e alla morte. A causa di questo si diceva che se una donna avesse passato una notte sdraiata sull’occhio del cavallo avrebbe poi dato alla luce un figlio.

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