Un buon cavaliere provvede anche alla propria preparazione atletica per poter essere d’aiuto al cavallo e che quindi non può limitarsi solamente alla meticolosa preparazione fisica e nervosa del proprio destriero, specie se in vista di una competizione difficile, in modo da non gravare sul cavallo.
Ciò è possibile grazie al dosaggio di giusti equilibri del corpo e l’elastica leggerezza che elimina ogni possibile contraccolpo o contrasto; ed è dunque chiaro che il cavaliere deve essere in perfette condizioni di fiato e con muscoli freschi, e non irrigiditi dalla fatica.
Colui che prende parte ad un concorso completo senza possedere un’adeguata preparazione fisica, sovraccarica di fatica ed espone ad ulteriori rischi sia lui stesso, che anche il suo cavallo.
Francesco